Pietro Diodati nasce a San Lorenzo del Vallo nel 1963, si laurea in Storia presso l’Università della Calabria. Dal 1999 vive a Lecco dove insegna Lettere. Ha frequentato la Scuola di Specializzazione per l’insegnamento Superiore dell’Università Statale di Milano. Giornalista pubblicista ha collaborato per diversi anni con alcune testate giornalistiche quali Gazzetta del Sud, La Sicilia e Italpress.
PREFAZIONE
Un viaggio nel tempo: partendo da questi due concetti, il viaggio e il tempo, ho il piacere di presentare la mia raccolta fotografica, iniziata nel giugno del 1995, con lo scopo di raccontare un secolo di Storia del mio Paese, San Lorenzo del Vallo. Un obiettivo impegnativo, che, spero, di aver in parte raggiunto, in quanto c’è ancora altro materiale nei cassetti delle famiglie sanlorenzane. L’archivio fotografico, venne esposto in una mostra nella sala consiliare del comune, preceduta da un convegno di carattere storico. Ebbi l’intuizione di intitolare la mostra “Come eravamo” con l’obiettivo di “far vedere”, con le immagini, la vita dei nostri antenati, cioè il nostro “cordone ombelicale”, le nostre radici. Utilizzando le immagini – come testimonianza dell’intreccio di vite di uomini e donne, di pietre, di costumi, di cambiamenti economici e sociali – cercai di indagare l’evoluzione del mio paese, attraverso il lento scorrere del tempo.Le foto raccolte furono utilizzate per raccontare e interpretare un determinato lasso di tempo di San Lorenzo del Vallo. La narrazione parte dalla seconda metà dell’Ottocento, quando cominciò a diffondersi la fotografia tra le famiglie notabili. Raccolsi le prime immagini andando dall’erede della famiglia baronale dei Longo – latifondisti e antichi proprietari del castello Alancon de Mendoza nonché del “Concio”, cioè la fabbrica di liquirizia ubicata a dieci chilometri dal paese – nella residenza di campagna in contrada Peschiera. La raccolta poi proseguì con il contributo di tante famiglie, perché agli inizi del Novecento, la fotografia iniziava a diffondersi anche tra i ceti più popolari e le vite dei sanlorenzani si intersecavano con gli eventi internazionali, nazionali e regionali. Una sezione di rilievo è riservata ai nostri compaesani impegnati sui diversi fronti di guerra a partire dal 1911. A suo tempo, prima di intraprendere la ricerca, mi prefissai di seguire un metodo storico e delle linee guida per dare un taglio scientifico alla lettura dei documenti.Il compito dello storico è sempre quello di ricomporre gli eventi attraverso la ricerca e la lettura delle fonti e ricostruire e interpretare (il più fedelmente possibile) il loro susseguirsi. Con la tradizione annalistica la Storia si allarga a più soggetti d’indagine. Pertanto, partendo da questo ultimo concetto di allargamento della Storia cercai di dare il mio piccolo contributo al fine di indagare la vita sociale dei nostri antenati. Conservare la “memoria” del paese è importante per le future generazioni, perché deve essere la “stella polare” per raggiungere ogni traguardo. Sono riuscito a raggiungere il mio intento? È una domanda a cui dovranno rispondere i miei paesani.
Pietro Diodati
Scorcio della piazza dove in seguito venne costruita la scalinata con " i Pisuali"
1982: anziani seduti sulla panchina davanti la casa di “Ciccillo i Savironu”. Si riconoscono Antonio Staltieri, Francesco Piragine e l’ex spazzino Galizia.
1982: Rafelu i Masci s’incammina verso la piazza.
Seconda Guerra mondiale, fronte albanese. Il nostro concittadino Francesco Aiello posa insieme ad altri commilitoni davanti a un monumento.
Secondo dopoguerra, foto scattata in vico II Carmelitani. Si possono notare le difficoltà economiche del tempo.
Nella falegnameria un giovane ragazzo di bottega, Pietro Fiore, insieme a Luigi Pucci “Gigino u miricano”, Saverio Fiore “Musulinu” e Gigino Maiolino.
Contrada Peschiera, “concio Longo”. Gli operai, che in genere il barone Longo reclutava da paesi della Presila cosentina o greca, posano davanti alla fabbrica di liquirizia. La foto risale alla prima decade del Novecento.
È la fotografia più antica dell’archivio. Risale al 1885/90 e ritrae il castello Alarcon Mendoza della Valle con le torrette sopraelevate, prima della ristrutturazione del 1930.
Primi anni secondo dopoguerra in vico I Carmelitani, due mamme, in primo piano, posano davanti all’obiettivo dell’insegnante Carmine De Filippo. Al centro la signora Aita in Fioravanti, mamma dell’ex vigile Vincenzo, con il bimbo in braccio.
Nel secondo dopoguerra, considerato il forte tasso di analfabetismo, il circolo UNLA (diretto dal compianto insegnante Carmine De Filippo) attivava i corsi serali per insegnare a leggere e a scrivere. In foto una classe di ragazze.
Fine anni ’70: Mario Caruso, genero di Ines Bosco “Nissuccia”, falcia il grano.
Fine anni ’70: nella casupola vicino allo stazzo, Antonio de Marco “Cirivunu”, insieme a un suo amico, prepara la ricotta nelle fiscelle.
Primi anni ’60, una delle tante immagini bucoliche: la trebbiatura meccanizzata del grano.
L’immagine iconica della storia del nostro paese risale al febbraio 1949 quando i contadini iniziarono l’occupazione di Ischie Vote. In primo piano Andrea De Filippo, Saverio Lupinacci e Paolo Campana attorniati da donne e ragazzi.
Anni ’50: al centro il giovane maestro Carmine De Filippo circondato dalle ragazze frequentanti il corso di alfabetizzazione per adulti organizzato dal Centro di Cultura Popolare. Si riconosce anche il giovane maestro Francesco Parrotta.
Anni ’70: alcune donne intende alla raccolta delle olive.
Anni ’50: nostri concittadini in posa nello spazio adiacente il palazzo comunale e al “circolo”.
Fronte albanese 1942: il nostro concittadino Francesco Aiello posa con alcuni commilitoni.
Anni ’50: giovani sanlorenzani in posa con il vestito della domenica nei pressi della Chiesa. Da sx Vittorio Vattimo, Francesco Cimino e i fratelli Francesco “Ciccuzzo” e Antonio Aceto.
Anni ’50: Processione del Venerdì Santo.
Anni ’50: spettacolo teatrale nell’ex piazza Antonio Gramsci (per gentile concessione di Piefranco Bruni).
Anni ’70: contadine al lavoro nei campi.
Anni ’20: ragazzi in posa vicino alle rive del fiume Esaro.
Anni ’50: Lorenzo Motta, l’ex bidello, al volante di un cingolato dell’Opera di Valorizzazione Sila, mentre dissoda i terreni di contrada Patriarca.
Anni ’30: un gruppo di fascisti in posa. Un particolare da notare sono i moschetti imbracciati da alcuni di loro e i pantaloni alla zuava indossati dal giovane a sinistra.
Anni ’30: una cartolina della piazza Umberto I°, che in seguito, venne intitolata ad Antonio Gramsci.
Anni ’30: un pastore, un antenato dell’ex vigile Ciliberti, posa davanti alla suo “pagliaro” in contrada Patriarca.
Una cartolina del primo decennio del ‘900 riprende il panorama di San Lorenzo dalla collina di Serralto.
Secondo dopoguerra: persone in posa davanti al “circolo”. Da osservare la strada dissestata.
Anni ’50: un gruppo di giovani posa davanti all’obiettivo del fotografo. In primo piano con la bicicletta un giovane Francesco Ciliberti.
Anni ’50: Giovanni Aceto con il suo trattore Massey Ferguson.
1942/43: il castello Alarcon Mendoza della Valle durante la Seconda Guerra Mondiale fu adibito a ospedale militare. Si notano i soldati davanti al piazzale del maniero.
Francesco Ciliberti, in un campo militare in Egitto, insieme ad altri commilitoni durante una pausa.
Anni ’60: Francesco Aceto “Ciccuzzo” al volante di un trattore in riparazione, dietro c’è Rinuccio Aceto e di lato Eduardo Aceto.
1942 fronte albanese: il nostro compaesano Francesco Aiello e altri soldati scherzano con la neve.
1942 fronte albanese: Francesco Aiello e altri soldati mentre dissodano il terreno con un aratro tradizionale.
Fine anni ’50: una Pasquetta tra giovani amici, si riconoscono i fratelli Peppino e Franchino Diodati e Giovanni Tursi.
Anni ’60: Saverio Fiore “Musulino” in groppa a un cavallo.
Anni 50: tre giovani posano in doppiopetto davanti all’obiettivo del fotografo.
Anni ’50: bambini in festa nel cortile del Centro di Cultura Popolare.
Anni ’50: in via Carmelitani un’anziana (la nonna dell’ex vigile Damiano Ciliberti) seduta davanti la sua casa.
Anni ’80: nel “trappitu” di Andrea De Filippo, l’operaio Salvatore Marranghello controlla le presse.
Anni ’50: due giovani, Francesco Parrotta e Giuseppe Loricchio, posano davanti alla fontana di quello che era il Parco delle Rimenbranze, che, negli anni successivi, venne chiamato “Trotta”.
. Anni ’50: una domenica in piazza.
Fronte albanese 1942: il nostro concittadino Francesco Aiello in una pausa con un altro commilitone.
1917 fronte di guerra meridionale: alcuni ufficiali posano con altri soldati.
. Anni ’20: stazione di Spezzano Albanese.
Primi anni ’70: un gruppo di reduci della Grande Guerra durante la cerimonia al Centro di Cultura Popolare. Si notano Antonio Motta, De Giovanni Pasquale “Pascalu u guardiu”, Lorenzo Trioli ”Bartulu”, Domenico Sivieri.
Anni ’50: la Scuola Elementare e il Municipio (gentile concessione Pierfranco Bruni).
Anni ’60: i passeggeri salgono sul pullman della ditta Locco diretti a Cosenza.
Anni ’30: il clarinettista della banda.
Anni ’70: collina di Serralto, Vincenzo De Giovanni “i Bebeglia” raccoglie i grappoli d’uva per la vendemmia.
Anni ’50: parco delle Rimenbranze, i due cugini Aita (il primo ‘u miricanu), posano con la piccola Maria (mamma di Vincenzo Giordano).
Anni 60: Antonio Maiolino “mastrantonio”, mentre ripara la mitica Moto Guzzi. Si nota il piccolo Rinuccio Aceto.
Anni ’50: scorcio della casa Matalone-Pucci e di Paolo Campana-zia Vincenza Scalise, i bambini giocano. Si intravede in fondo il Palazzo Longo.
Abitazione di Giuseppe Masci-Todaro, al piano terra a sinistra della scala c'era la bottega di falegnameria di Antonio Morrone ( Ntoniciaddu i Murruni).
Primi anni del Novecento: panorama del paese ripreso dalla collina di Serralto.
Anni ’30: il corpo bandistico di San Lorenzo del Vallo diretto dal maestro Branca.
Anni ’50: il senatore Gennaro Cassiani dà inizio ai lavori di costruzione della strada provinciale.
Primi anni del Novecento: una nonna posa davanti all’obiettivo, insieme alla nipote.
Anni ’50: Franchino Diodati, Pierino Giordano e Alfredo Montera (di Terranova da Sibari) con i propri strumenti musicali. Dietro di loro Gaetano Maiolino (du tabacchino) e le sorelle Bosco.
Anni ’30: i coniugi Longo, Don Attilio, in uniforme, e Donna Rita.
Anni ’20: nella foto uno dei tanti emigranti degli States posa insieme ai figli. Era una tradizione inviare le foto con i familiari da oltreoceano.
Anni ’30: iniziavano a girare, anche nei piccoli paesi rurali, fotografi itineranti. Sistemavano un telo come sfondo e immortalavano contadini, braccianti e pacchiane vestiti a festa. Qui una mamma posa con la figlia.
Anni ’60: in aperta campagna si pesano i “miluni”. La bambina in primo piano è una figlia di Antonio de Marco “Cirivunu”.
Anni ’60: due bambini davanti al bar Vattimo. Sono i fratelli Vattimo .
Classe elementare 1974: il maestro Francesco Parrotta con i suoi alunni.
1970: la nuova giunta comunale di San Lorenzo del Vallo. Al centro, con la fascia tricolore, il sindaco Antonio Mosca, alla sua destra il cognato Peppino Bosco, a sinistra Franchino Diodati, in piedi Pasquale Montone e Giovanni Marchianò.
A.S. 1976/77 Il prof. Antonio Giordano, allora giovane supplente di lettere, posa con la classe 3 B.
Schiavonea di Corigliano 1964: le giovani cognate Elvira Diodati e Vincenzina Lo Prete. Sulla sdraio il piccolo Pietruccio.
Schiavonea di Corigliano 1964: La famiglia Diodati con al centro Pietro Diodati “u daziutu”, con in braccio il nipote Pietruccio. Ai lati Elvira e Vincenzina, In piedi Teresina Barletta, di Saracena, Franceschina Campana e Franchino Diodati.